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Neuroni femminili

In un laboratorio viene condotto un esperimento unico nel suo genere: un neurone cresciuto in un cervello di una donna viene trapiantato dentro il cervello di un uomo comune.
Il neurone, ripresosi dallo shock del viaggio, arriva nel cervello ospite, si guarda intorno e si rende conto che e' in un grande spazio vuoto, dove e' tutto buio e c'e' un silenzio angosciante.
Preoccupatissimo, chiede timidamente, sottovoce: Ehi... C'e' qualcuno?
Silenzio.
Sempre piu' ansioso e spaventato alza il tono: Iuuhuu! C'e' nessuno qui?
Nessuna risposta.
Oramai sull'orlo del panico grida disperato: Ehi! Aiuto! Ma non c'e' proprio nessuno qua dentro?!?
Nessun segno di vita.
Distrutto e tremante, si accascia al suolo e comincia a piangere.
Restero' solo, qui, per il resto della mia vita...
All'improvviso, un rumore...dei passi... arriva qualcuno... ed e' un altro neurone!
Emozionantissimo, il poveretto balza in piedi e corre incontro al nuovo arrivo, abbracciandolo commosso.
Ehi... calmati, amico mio, calmati.
Che fai qui? E perche' piangi?
Io... sono arrivato adesso... pensavo che non ci fosse nessuno e che sarei rimasto solo per sempre...
Ma che sciocchezza! Stai parlando di un cervello maschile! Quindi non troverai nessun'altra comunita' piu' affollata di neuroni di questa.
Noi siamo moltissimi, estremamente attivi e con legami stretti, stretti e fitti, fitti fra tutti noi.
Oh... grazie Dio, che bello! Come sono contento! Ma... allora dove siete tutti? Qui il cranio e' vuoto.
Oh, nulla di strano, e' sempre cosi': c'e' una festa giu' nel pisello.
Io sono risalito solo per cercare dell'altra birra.



Il Beccamorto

Nel Medioevo, la vita media degli uomini era di 40- 45 anni e l'assistenza socio-sanitaria inesistente. Quando un uomo moriva, per certificarne la morte, veniva chiamato il "medico condotto", il quale per verificare l'effettivo decesso, usava infliggere dolore al deceduto; il modo piu' comune utilizzato in quel tempo era un potente morso inflitto alle dita dei piedi (quasi sempre l'alluce). Nel dialetto del popolino, il "medico" assunse cosi' il soprannome di "beccamorto".
Questa pratica diede origine a un vero e proprio mestiere. La tradizione prevedeva che tale mestiere fosse tramandato dal padre al primo figlio maschio ma, verso la fine del medioevo, accadde qualcosa che cambio' il futuro dei beccamorti. Uno dei beccamorti più famosi non riuscì a concepire un figlio maschio, la moglie partorì quattro figlie femmine.
Il beccamorto, per evitare l'estinzione del mestiere, chiese alla chiesa una dispensa per poter tramandare la professione alla sua figlia femmina, la quale, dopo aver ricevuto la benedizione, iniziò il suo lavoro di beccamorto. Il caso volle che il suo primo morto fu un uomo al quale un carro aveva tranciato entrambe le gambe; la ragazza era indecisa su dove infliggere il morso, alla fine prese una decisione...
...e nacquero le moderne "pompe funebri"





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